About

Per anni sono stato un giornalista che ogni tanto scriveva un libro. Oggi sono uno scrittore che ogni tanto fa ancora il giornalista. Quale delle due figure mi piace di più? Sicuramente quella attuale perché scrivere continua a piacermi, mentre il giornalismo mi piace sempre meno, è ormai spento, ingessato e prevedibile.

Come giornalista ho lavorato nei quotidiani e nei periodici, ho fatto il cronista, l’inviato speciale, il caporedattore e il direttore. Ho scritto di cronaca, di sport, di stragi, di eventi gioiosi. Ho conosciuto e intervistato personaggi straordinari, gente semplice e palloni gonfiati.

Come scrittore ho incominciato nel 1979 con “Il Mestieraccio”, una satira sul mondo dei giornali. Poi ho scritto altri libri prendendo spunto dalla cronaca: “Gli sdrogati” e “Mamma eroina” (scritti a quattro mani con l’amico e collega Romano Asuni), “Don Mazzi, un prete da marciapiede”, “Milano la Scala del calcio”. Sono poi passato alla storia, con la vita dei Savoia e le “Memorie” di Garibaldi e finalmente mi sono deciso a lasciar libera la fantasia. Nel 2006 ho scritto “Nomination”, un noir che prende di mira i reality televisivi. Nel 2009  ho inaugurato la nuova collana MarcosUltra  della Marcos y Marcos con “Assassinio in libreria”, un giallo provocatorio che ha tra i suoi personaggi scrittori come Camilleri, Faletti, Pinketts, Deaver, Vargas e adesso sono tornato in libreria, sempre con Marcos y Marcos con “La scommessa” un giallo che esce dai canoni polizieschi conosciuti finora. Un romanzo che, oltre a presentare un diabolico intrigo, svela anche come si scrive un giallo. I protagonisti del racconto, ambientato in un carcere, sono infatti un giallista famoso e un altrettanto famoso critico. Chi vincerà la scommessa?

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